Gli integratori di omega-3 non servono a niente
Per le persone in salute e che si nutrono normalmente, gli integratori di omega-3 non servono a niente. E’ meglio mangiare pesce da una a quattro volte la settimana.
Una leggenda nata con gli inuit della Groenlandia
Una ricerca del 1971 aveva osservato che le popolazioni inuit della Groenlandia avevano livelli di colesterolo molto più bassi rispetto agli inuit che vivevano in Danimarca. Inoltre, soffrivano di meno di attacchi di cuore.
Da qui, è nata quella che ai tempi fu definita la “teoria eschimese”: gli inuit groenlandesi erano più in salute perché mangiavano più pesce. Per questo, a noialtri esseri viventi non-inuit bastava buttar giù qualche pasticca gialla di estratti di pesce, e così avremmo risolto i nostri problemi di cuore.
Il problema? E’ che non siamo inuit! La ricerca del 1971 soffriva infatti di gravi problemi di metodo. Il principale era che gli inuit della Groenlandia hanno un DNA molto diverso da quello delle altre popolazioni. Per adattarsi alla dieta fatta di balene, foche e pesci – e poco altro – hanno dovuto evolvere il loro modo di digerire e sintetizzare i nutrienti.
La scienza dice che l’olio di omega-3 non serva a nulla
Si tratta di un integratore popolarissimo e circa il 10% degli statunitensi lo assume tutti i giorni. L’idea è che la sua assunzione limiti il rischio di malattie cardiovascolari e infarti. Il problema è che gli studi scientifici non hanno confermato nulla di simile.
I risultati delle ricerche sugli effetti benefici degli omega-3 sono un bollettino di guerra.
Per la maggior ricerca mai svolta, che ha coinvolto 25.781 partecipanti, “integrare la dieta con omega-3 non ha comportato una riduzione in malattie cardiovascolari o cancro“.
Il Centro Nazionale per la Salute Complementare e Integrativa (parte del Dopartimento per la Salute degli USA) è perentorio. Ha infatti dichiarato che “per la ricerca, gli integratori di omega-3 non riducono il rischio di malattie al cuore“.
Per il resto, sembra che tutti gli altri benefici riportati (tratterebbe cancro, degenerazione maculare, cancro alla prostata)… non siano provati.
C’è in realtà una ricerca del 2019 svolta da un istituto di Harvard che sembrerebbe dimostrare alcuni benefici. La maggior parte dei risultati scientifici, però (se non la quasi totalità) hanno dato risposte negative.
Meglio mangiare pesce
Gli integratori di omega-3 non servono a niente, allora? Quantomeno, è utile maggior ricerca.
I medici peraltro invitano a prestare attenzione a chi assume anticoagulanti (come le aspirine). Gli integratori di omega-3 infatti hanno un blando effetto coagulante e possono provocare problemi alla circolazione.
A detta di alcuni studiosi, peraltro, sembrerebbe che il recente insuccesso degli omega-3 sia dovuto alla “concorrenza” dei moderni medicinali. In passato, chi soffriva d’infarto aveva a disposizione medicine meno efficaci. Per questo, l’effetto degli integratori di omega-3 “risaltava” molto di più.
Oggi, invece, i benefici sono nulli, o comunque non provati.
Il pesce apporta una serie di vantaggi che le capsule gialle, da sole, non sono in grado di garantire. Si tratta di tutto un complesso di vitamine, minerali, proteine e altri nutrienti che beneficiano ipertensione, diabete, arteriosclerosi, aritmia.
Come i centenari
Non è un caso, allora, se nella dieta dei centenari ci sia sempre un po’ di pesce. Lo abbiamo visto in questo nostro articolo qui.
Non si deve trattare per forza di spigole, cernie o altri pesci nobili: bastano anche sardine e sgombri.
E’ ampiamente provato che chi mangia pesce vive più a lungo. Inoltre – e questa sembra essere la scoperta più sensazionale – chi lo consuma almeno una volta a settimana ha un ippocampo del 14% più grande.
Per questo, mangiare pesce allunga la vita. Per il resto, è quasi sicuro che gli integratori di omega-3 non servono a niente.