E se la noce del Brasile fosse il frutto dei miracoli?

Magari l’hai incontrata solo per caso nei pacchi di noci miste – ma la noce brasiliana dovrebbe meritare la tua attenzione perché si tratta di un alimento quasi miracoloso. Anti-aging, ricchissima di selenio (fontamentale per il funzionamento della tiroide e del sistema immunitario, e per la crescita cellulare), sembra aiutare anche la salute del cervello.

Contiene nutrienti come rame, magnesio, fosforo, manganese, zinco, ma soprattutto è ricca in selenio, la caratteristica che rende questa noce così speciale.

Può ridurre l’infiammazione e mantenere giovani

Le noci brasiliani sono ricche di antiossidanti, che contengono i danni cellulari causato da molecole reattive chiamate “radicali liberi”. In particolare, questi antiossidanti solo il selenio, la vitamina E, e fenoli quali gli acidi gallico ed ellagico.

Gli effetti potrebbero essere sensazionali. In uno studio su 10 persone (che, bisogna ricordare, è un campione molto ristretto), dopo il consumo di dosi fino a 10 noci, una serie d’indicatori dell’infiammazione si sono ridotti notevolmente (incluso il “fattore di necrosi tumorale“).

Ma non è necessario abboffarsi di noci brasiliane per poterne cogliere i benefici. Un altro studio ha somministrato una sola noce al giorno per tre mesi a persone che soffrivano di disfunzione renale, rilevando una diminuzione “singificativa” di colesterolo e infiammazione.

E’ ricca di selenio, un minerale fondamentale

Il selenio è un elemento essenziale per il funzionamento della tiroide, e aiuta il sistema immunitario e la crescita cellulare. La dose consigliata per gli adulti è di 55 mcg di selenio al giorno – e una sola noce brasiliana contiene circa 100 mcg, cioè quasi il 180% del fabbisogno quotidiano.

Per questo – anche se può sembrare assurdo – le noci brasiliane andrebbero consumate “con cautela” per evitare un sovradosaggio di selenio.

Nelle dosi corrette, il selenio è in grado di influenzare positivamente anche diagnosi di cancro, infezione, infertilità e perfino alcuni disturbi dell’umore.

By Dan – Muita Viagem from Sao Paulo, Brasil – Belém do Pará, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=74194862

Stimola la produzione di testosterone

Con l’età, la produzione di testosterone diminuisce – ma l’integrazione di selenio nella dieta è in grado di stimolare i geni e i processi alla base della produzione di questo ormone.

Uno studio su 468 uomini con problemi d’infertilità ha rilevato che dopo la somministrazione di 200mcg di selenio al giorno (e di N-acetil-cisteina) per alcuni mesi ha incrementato considerevolmente la qualità dello sperma (influenzata a sua volta dalla produzione di testosterone). In un altro studio su 690 persone (che, oltre al selenio, ha impiegato la vitamina E), si sono ottenuti risultati similarmente positivi, con miglioramento della qualità dello sperma in oltre metà delle persone.

Si deve però porre attenzione sul fatto che questi studi hanno impiegato solo integratori di selenio, e non noci brasiliane, e che studi in questo senso devono ancora essere realizzati (per ora ci si è soffermati sulle cavie da laboratorio).

Aiuta il funzionamento della tiroide

La tiroide è una ghiandola posta a livello della gola, e produce diversi ormoni che sono importanti per metabolismo, crescita e per la regolazione della temperatura corporea. E’ un tessuto corporeo ad altissima concentrazione di selenio, e una carenza di questo minerale può portare a problemi di reazioni auto-immuni come la tiroidite di Hashimoto e la matallia di Basedow-Graves.

Ma attenzione a non eccedere!

Abbiamo visto che questa “noce dei miracoli” contiente molto selenio, ma proprio per questo deve essere consumata con cautela.

A seconda della piantagione di origine, una noce brasiliana può contenere infatti fino a 400 mcg di selenio (una singola noce!), rispetto al fabbisogno umano di 55 mcg al giorno.

Il sovradosaggio di selenio può essere pericoloso e se si superano i 900 mcg al giorno si possono verificare sintomi quali nausea, vomito, disfunzione intestinale, perdita di capelli, affaticamento – e anche un altro problema non secondario: l’alitosi (con variante tendente all’aglio).

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