Il resveratrolo: a cosa serve e fa davvero bene?

A cosa serve il resveratrolo? E fa davvero bene? Questo polifenolo sembra essere ormai popolarissimo tra gli integratori: c’è chi lo definisce addirittura un “elisir di lunga vita”. E’ contenuto in molti alimenti e bevande – come nel vino rosso, come le case vinicole amano ricordare. Ma anche direttamente nell’uva, nel cacao, nelle arachidi e nei mirtilli.

Come mai allora il resveratrolo fa così bene? I suoi benefici più noti sarebbero:

  • Ha forti proprietà antiossidanti, cioè protegge le cellule dai danni ambientali e dovuti all’invecchiamento
  • Ha effetti anti-tumorali (provati perfino da esperimenti in vitro)
  • Ha effetti anti-infiammatori
  • Contribuisce alla protezione dell’apparato cardio-vascolare

Bere vino rosso come se non ci fosse un domani?

A questo punto, qualcuno potrebbe pensare che sia una buona idea iniziare a ingollare litri di vino rosso “per non invecchiare”. E’ stato infatti dimostrato che un consumo “ridotto o moderato” di vino rosso attenua i rischi cardiovascolari, cerebrovascolari e della circolazione periferica, forse a causa della combinazione di piccole quantità di alcool, insieme al resveratrolo (ne parliamo qui).

Per quanto possa sembrare assurdo, sembra che il consumo di vino rosso in Francia sia anche il motivo per cui la cucina francese burro-centrica non sia collegata a particolari epidemie da infarto nel paese. Si tratta di quello che una decina di anni fa è diventato noto come “paradosso francese”.

Ma sarà vero questo “paradosso francese”?

Eppure – bisogna fare attenzione a queste ricerche. Sembra infatti che gli studi tesi a dimostrare il paradosso abbiano ampiamente ignorato altri aspetti della dieta dei francesi.

In numeri, uno studio pubblicato su “Lancet” nel 1992 osservava come la mortalità media per infarto coronarico a Tolosa fosse più bassa rispetto a Strasburgo e Lille (78, 102 e 105 morti ogni 100.000 uomini), anche se il consumo di formaggio fosse inversamente proporzionale: a Tolosa se ne consumavano in media 51 grammi al giorno, rispetto ai 34 e a i 42 grammi di Strasburgo e Lille.

Nonostante però gli abitanti di Tolosa mangiassero più formaggio, bevevano anche più vino rosso: 383 grammi al giorno, rispetto ai 286 e ai 267 della gente di Strasburgo e Lille.

Da qui, la conclusione era semplice: è il vino rosso!

Eppure… la dieta dei tolosani differiva anche in altro.

  • Tolosa: 306 grammi al giorno di verdure contro i 217 e i 212 di Strasburgo e Lille
  • Tolosa: 238 grammi al giorno di frutta, contro 149 e 160 di Strasburgo e Lille
  • Tolosa: 13 grammi al giorno di burro, contro 22 e 20 di Strasburgo e Lille
  • Grassi vegetali (olio): 20 grammi al giorno a Tolosa, contro 16 e 15 a Strasburgo e Lille
  • Pane: 225 grammi al giorno a Tolosa, contro i 164 di Strasburgo e i 152 di Lille

In altre parole: forse il vino rosso fa bene, ma sicuramente deve essere parte di una dieta completa, bilanciata e ricca di frutta e verdura: un po’ come direbbe un genitore!

Ma quanto resveratrolo fa bene?

Questo domanda ci avvia dritti dritti verso un campo minato: la risposta è individuale e varia da persona a persona.

Alcuni studi sostengono che la quantità ottimale sia di un grammo al giorno, e in teoria fino a 5 grammi non dovrebbero esserci problemi per la salute (sempre “in media”, perché la risposta è individuale).

Il problema è però è che per assumere 1 grammo di resveratrolo al giorno bisognerebbe ingerire qualcosa come 1.000 litri di vino (mille), una tonnellata di uva o tre tonnellate di cioccolata fondente.

Insomma, bisogna ricorrere agli integratori, ma facendo attenzione, perché qui come sempre non basta buttar giù una pillola per poter dichiarare di seguire una dieta sana. Il resveratrolo, infatti, può anche far male.

Quanto resveratrolo fa male?

Lo studio dal titolo più sinistro è stato pubblicato sulla rivista “Biomedicines” nel 2018: “Resveratrolo: una lama a doppio taglio nei benefici per la salute“.

Lo studio elenca tutti gli effetti benefici del resveratrolo, che sono quelli che abbiamo visto finora, oltre anche a effetti neuroprotettivi e anti-diabetici.

Poi però si concentra sui casi in cui il resveratrolo fa male, e qui sono dolori. In particolare, il resveratrolo in alcuni casi potrebbe favorire gli effetti di “ossidazione cellulare”, cioè di danneggiamento delle cellule.

In alcune persone, inoltre, già a partire da 2,5 grammi al giorno di resveratrolo si potrebbero verificare effetti quali nausea, vomito, diarrea e disfunzioni a livello del fegato.

Inoltre, le donne a rischio di cancro collegato alla produzione di estrogeni dovrebbero stare alla larga dal resveratrolo: si tratta del cancro al seno, uterino, ovarico, dell’endometriosi o della fibromatosi uterina. Questo perché il resveratrolo potrebbe agire, per l’appunto, come un estrogeno.

Come andare sul sicuro?

A costo di risultare noiosi, lo ripeteremo ancora una volta: una dieta bilanciata è la chiave di tutto, insieme a movimento e abitudini sane.

Non è del tutto chiaro fino a che punto il resveratrolo faccia bene. Se dobbiamo rispondere alla domanda “a cos serve il resveratrolo?”, possiamo dire solo che l’evidenza scientifica dimostra come, almeno, fino a una certa quantità “non faccia male”, e che effettivamente potrebbe avere degli effetti positivi sulla nostra salute.

Prima di iniziare un’integrazione di resveratrolo, è sempre importante un consulto medico per fare in modo che possa essere valutata la condizione personale.

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