Il vino rosso fa bene o fa male?

Sembra essere una delle grandi discussioni degli ultimi tempi: il vino (e in particolare il vino rosso) fa bene o fa male? Tutto sembra essere nato dalla dichiarazione di un’immunologa, Antonella Viola, secondo la quale “chi beve vino ha il cervello più piccolo“.

Una dichiarazione così diretta potrebbe sembrare spaventosa: sapere che a ogni sorso la nostra materia cerebrale si possa restringere certamente non ci fa dormire sonni tranquilli.

Ma è vero allora che bere vino rimpicciolisce il cervello?

Antonella Viola è immunologa, ma la sua dichiarazione è basata su una ricerca scientifica solida, pubblicata dalla rivista scientifica “Nature Communications”. Non si tratta di “Nature”, che è tra le maggiori riviste scientifiche del settore, ma di una rivista collegata, con un “impact factor” significativamente più basso – ma comunque di tutto rispetto.

Ma allora, il vino rosso fa bene? O il vino rosso fa male? Nella ricerca, pubblicata nel marzo del 2022, si mostrano i risultati di uno studio effettuato su un campione di 36.678 adulti residenti in Gran Bretagna (un campione significativo), e le conclusioni sembrerebbero essere chiare: “l’assunzione di alcol è collegata negativamente con misure generali del volume del cervello, volumi locali di materia grigia, e microstruttura di sostanza bianca“.

La quantità di alcol è però importante

Secondo la ricerca, gli effetti sul cervello iniziano a essere apparenti già in chi consuma una o due unità di alcol al giorno. Adesso: non tutti bevono una tale quantità di vino, e peraltro si parla qui di effetti che “iniziano a essere apparenti”.

Nel senso che se prendiamo un cinquantenne che beve una pinta di birra o un bicchiere di vino al giorno, l’effetto invecchiamento è di circa due anni rispetto agli astemi. Per chi invece consuma quattro bevande alcoliche al giorno, l’effetto invecchiamento è di 10 anni.

Il processo sarebbe dovuto al fatto che l’alcol spinge le cellule cerebrali e le cellule nel loro tessuto connettivo a espellere acqua, con un effetto “disseccamento”. Ci sarebbero però altri effetti di deterioramento non legati alla deidratazione, ma proprio ad alterazioni nella struttura della sostanza bianca non collegati alla deidratazione.

Ma il vino rosso fa anche bene

Magari è vero: un consumo anche moderato di alcol può far male, soprattutto in caso di abuso. Eppure, ci sono altri elementi da considerare. Prendiamo l’esempio di una delle zone al mondo in cui si vive più a lungo, chiamate “blue zone”: vicino Oristano, in Sardegna, è normale per gli abitanti incontrarsi quasi quotidianamente e bere un bicchiere di vino rosso insieme.

Inoltre, è provata da tempo la correlazione tra consumo moderato di vino rosso e il miglioramento della salute cardiovascolare. Contiene inoltre un potente antiossidante, il resveratrolo. Ridurrebbe anche l’incidenza di ictus coagulo-correlato fino al 50%.

Per finire, il vino rosso sembrerebbe aiutare anche contro ansia e depressione.

Attenti a chi dice “poco alcol fa bene”

L’idea che “poco alcol faccia bene” nasce con una ricerca dell’Anglia Ruskin University e dell’University College di Londra che ha studiato gli effetti del consumo di alcol sulla salute delle persone, su un campione di 350.000 persone. Effettivamente, dai dati emergerebbe che chi consuma “poco” alcol abbia un minor rischio di essere ricoverato per ictus o infarto rispetto agli astemi, ma la ricerca (come ha osservato anche l’associazione per la lotta al tumore, l’AIGET), trascura altri dettagli.

Pare infatti che gli astemi nella ricerca conducessero una vita più sedentaria e facessero meno sport, aumentando di molto il rischio di problemi alla salute – alcol o non alcol.

Per questo, quando pensiamo al vino, dobbiamo sempre tener conto un discorso “olistico” di benessere generale. Il vino rosso fa bene o male? La risposta è: dipende. Se bevuto in moderazione, possibilmente in compagnia, e nell’ambito di uno stile di vita attivo, può far bene. Se invece ne beviamo tanto e non ci muoviamo – e stiamo sempre da soli – può far male. E non pensiamo ci sia nulla di sorprendente!

Giovanama è la tua rivista per l'anti-aging basata su fatti scientifici


Vuoi saperne di più?

Clicca qui!
Seguici su Instagram